Passeggiando per le vie del centro è possibile vedere ciò che rimane del Conchincollo, orologio solare costituito da una statua colossale dell’eroe mitologico Ercole.
Infatti, nell’attuale piazza XX Settembre, meglio conosciuta come piazza dell’Aquila, svetta una colonna con l’effigie di questo rapace, su un bel piedistallo di marmo rosa.
Ma qual è la curiosa storia di questo monumento?
CONCHINCOLLO, OROLOGIO SOLARE
Nella zona del foro, probabilmente l’attuale piazza Kennedy, l’imperatore Tiberio Claudio Germanico fece erigere, nel I secolo d.C, un grande edificio, la Basilica Herculis.
Vicino a questo edificio venne innalzata un’enorme statua raffigurante l’eroe inginocchiato, mentre sorreggeva un grande emisfero cavo adatto a indicare le ore solari. Il suo aspetto suggeriva l’immagine di un grande telamone con una specie di conchiglia pesantemente appoggiata sul dorso, per questo soprannominato Conca-in-collo o Conchincollo.
Durante la dominazione veneziana, nel 1493, questa grande statua venne trasferita nel foro Senatorio, l’attuale piazza del Popolo, dal podestà Girolamo Donato.
Venne successivamente spostata nel foro Asinario, oggi piazza dell’Aquila, e qui rimase fino a quando un rovinoso terremoto, nel 1591, causò il crollo dell’enorme colosso.
Il piedistallo rimase intatto e servì da base per un nuovo monumento celebrativo, dedicato al cardinal legato Bonifacio Caetani, il cui stemma comprende proprio un’aquila.
Si trattava dell’attuale colonna, originariamente eretta in piazza del Popolo nel 1603, e successivamente trasferita in piazza XX Settembre.
ALTRI REPERTI
Il Museo Nazionale di Ravenna conserva due reperti che sono stati a lungo identificati con alcune parti del Conchincollo, l’orologio solare perduto.
Si tratta di un piede e di una porzione dell’emisfero cavo, in cui si possono ancora vedere le linee che permettevano di interpretare le ore.
Ad oggi non si può affermare con certezza che questi due reperti possano far parte del Conchincollo, l’orologio solare di antica memoria.
Sono comunque due oggetti straordinari, che non sfigurano nel primo chiostro di quel luogo eccezionale che è il Museo Nazionale di Ravenna.
Andiamo a visitarlo insieme?