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ALIENI A RAVENNA

Avete notato che da qualche tempo gli alieni sono sbarcati a Ravenna? 

A volte percorriamo le vie della città, indaffarati e concentrati sulle nostre faccende quotidiane, molto spesso senza notare quello che ci circonda.

Ci basta, però, alzare lo sguardo per vedere delle curiose installazioni in mosaico che raffigurano un noto personaggio alieno, protagonista di un videogioco popolarissimo negli anni ’80.

Street_Art_Invader_Ravenna

Parlo di Space Invadersprodotto dall’azienda giapponese Taito Corporation, che si può definire il progenitore dei videogiochi contemporanei, dalla grafica elementare ma di grande diffusione.

Lo schema di gioco è molto semplice: si tratta di colpire, con un cannone alla base dello schermo, gli alieni che tentano di invadere il pianeta Terra.

La sua popolarità è enorme e dopo tre anni dal suo lancio (1978) Space Invaders incassa un miliardo di dollari nel solo anno 1981!

D’altronde rappresenta un’assoluta novità per le sale giochi che, fino a quel momento, avevano visto solo i flipper, ovvero giochi di abilità meccanici, dotati di alette manovrabili, biglie metalliche, luci e suoni assordanti. 

La rivoluzione di Space Invader è rimasta a lungo nell’immaginario collettivo, fino a diventare una vera e propria icona.

Gli alieni, riconoscibilissimi per chi ha vissuto quegli anni d’oro, ispirano altri videogiochi, oltre a film e brani musicali, per esempio del rapper italiano Salmo (QUI). 

L’INFLUENZA NELL’ARTE URBANA

Ovviamente l’arte, sempre pronta a recepire (e a volte ad anticipare) con grande attenzione le novità e i comportamenti collettivi contemporanei, non può trascurare questo fenomeno di costume.

Ed è così che uno street artist francese, di fama internazionale, si ispira a questo videogame, assumendone perfino, parzialmente, il nome: si tratta di Invader.

Invader si definisce come UFA, ovvero Unidentified Free Artist. Come i più “puri” artisti di strada, preferisce mantenere l’anonimato, nascondendosi dietro una maschera.

Street_Art_Ravenna_Invader

Questo gli consente di poter presenziare tra il pubblico che visita le sue mostre, senza essere riconosciuto, in modo da carpire i commenti e studiare le reazioni di fronte alle sue opere.

Le opere di Invader si ammirano nei cinque continenti, dalla California all’Australia, dall’Africa a Katmandu e, ovviamente, nella capitale del mosaico: Ravenna.

IL MESSAGGIO DI INVADER

Ma da dove nasce il suo desiderio di “invadere” i muri delle città? Leggiamo dal suo sito (QUI) che il suo è un duplice intento.

Il primo è quello di svincolare l’Arte da ogni costrizione e alienazione, ovvero dalle dinamiche dettate dai musei e dalle istituzioni tradizionali.

In secondo luogo, Invader si diverte nel “liberare” gli Space Invaders, facendoli evadere dagli schermi degli apparecchi elettronici, per portarli nel mondo reale!

Le figure stilizzate dei suoi pannelli ci ricordano i pixel dei computer ma anche le tessere che compongono i mosaici. 

Del resto, il risultato finale è lo stesso: tanti piccoli elementi singoli che, una volta sapientemente accostati, formano un insieme figurativo, perfettamente leggibile.

Riflettendo, queste due diverse tecniche mi fanno pensare a una straordinaria metafora! Sulla terra siamo tanti individui singoli ma tutti insieme, se rimaniamo uniti, formiamo l’umanità! 

Se solo fossimo capaci di convivere in pace e rispettando l’ambiente che ci ospita… (ma questa è un’altra storia).

LE INSTALLAZIONI IN MOSAICO

Tornando a Invader, egli si circonda di pochissimi collaboratori nel suo staff e cura personalmente l’individuazione dei punti nevralgici in cui installare i suoi lavori.

I suoi pannelli vengono installati utilizzando cemento o colle particolari, che rendono difficile la rimozione delle sue opere.

Ma come approda a Ravenna? In realtà la sua prima installazione nasce come opera ufficiale, commissionata dall’associazione culturale Marte, in collaborazione con le istituzioni comunali, su progetto coordinato dal prof. Daniele Torcellini.

Si tratta di un pannello in mosaico, di 20 metri quadrati, che spicca sulla struttura del Planetario e che raffigura Spock, personaggio di punta della serie televisiva Star Trek.

Street_Art_Invader_Ravenna

Ovviamente, un vero street artist non può lasciarsi sfuggire l’occasione di effettuare il bombing, letteralmente il “bombardamento” di opere clandestine, quando si trova in una città mai visitata prima.

È proprio quello che fa Invader a Ravenna: una prima “wave” (ondata) di opere installate nel cuore della notte, nel 2014, seguita da una seconda nel 2015.

Alla fine delle due “invasion waves” si conteranno una quarantina di opere disseminate nei muri ravennati!

Il successo dell’invasione aliena porterà alla pubblicazione di una guida “New Mosaics of Ravenna”, in sole 1.500 copie, oggi vero e proprio pezzo da collezione.

Inoltre, nel 2017 si allestisce una mostra a Hong Kong, con lo stesso titolo della guida stampata, con le fotografie delle installazioni ravennati. 

Invader dimostra la sua grande dimestichezza con le nuove tecnologie: infatti il progetto comprende anche un’app gratuita, FlashInvader (QUI).

Si tratta di un videogioco che permette di guadagnare punti, semplicemente fotografando le installazioni dell’artista francese: una vera e propria caccia al tesoro.

Come dico sempre, raggiungere un punteggio alto non fa vincere nulla, se non la soddisfazione di aver catturato le diverse immagini delle opere.

È un modo alternativo per visitare le città del mondo, consultando le mappe elaborate da Invader e cercando le tante declinazioni artistiche degli Space Invaders!

Precisamente, mentre alcune installazioni sono più essenziali e raffigurano il solo alieno invasore, altre diventano più particolareggiate, includendo elementi stilizzati desunti dai mosaici ravennati.

Street_Art_Invader_Ravenna

Ecco, così, che troviamo la celeberrima coppa di acqua con le due colombe, simbolo del Mausoleo di Galla Placidia. 

Street_Art_Invader_Ravenna

Riconosciamo lo sfondo blu notte, punteggiato di stelle notturne delle volte e delle absidi dei monumenti Unesco, con i corpi celesti sostituiti dagli alieni invasori.

Street_Art_Invader_Ravenna

Uno Space Invader è dotato di aureola dorata, proprio come l’imperatore Giustiniano e l’imperatrice Teodora raffigurati in San Vitale.

Street_Art_Ravenna_Invader

E ancora, un pannello riporta uno dei fregi che contraddistinguono le decorazioni musive bizantine.

Non manca un omaggio alla tradizione portuale della città di Ravenna, con la meravigliosa Sirenetta che possiamo vedere a Marina di Ravenna, vicino all’imbarcadero del traghetto. 

Uno dei pannelli più grandi e figurativamente più significativi viene, invece, rimosso: siete curiosi di sapere perché? 

Inoltre, desiderate vedere con me alcune immagini dell’invasione degli alieni a Ravenna? Non vi resta che partecipare al mio tour Street Art in Centro!

Questo articolo ha 2 commenti

  1. Daniela

    Grazie Serena
    Riesci sempre a coinvolgermi con i tuoi interessanti e curiosi racconti
    Ma quante cose ci sono da scoprire!

    1. Serena Zecchini

      Grazie! È vero, c’è tantissimo da scoprire in questa bellissima città!

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