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LA ROMAGNA E L’ACQUA

Maggio 2023: i territori romagnoli sono pesantemente alluvionati, così penso allo stretto legame tra la Romagna e l’acqua, che risale alla notte dei tempi.

Alluvione Romagna

Nel mare di fake news e teorie complottiste che dilagano sui social, mi imbatto in un video del sindaco di Ravenna (qui).

Ascolto la spiegazione dell’accaduto, degli interventi di emergenza adottati e rifletto sul territorio romagnolo, sulla sua origine e sulle ingegnose opere idrauliche realizzate nei secoli.

È una storia lunga e intricata, da non riuscire a condensare in un solo articolo. Perciò inizio dal principio: vediamo dove mi porterà questa ricerca!

LA FORMAZIONE DELLA PIANURA PADANA

Decine di milioni di anni fa, durante la formazione di Alpi e Appennini, il peso delle nascenti catene montuose sprofonda la crosta terrestre, formando una conca.

L’erosione della superficie alpina e appenninica, dai ghiacciai e dai fiumi, produce una serie di detriti (ghiaia, sabbia, limo) che vengono trascinati in questa depressione. 

Tra il Pliocene e il Pleistocene inferiore (da circa 5 milioni a 1 milione di anni fa) questi sedimenti si depositano, inizialmente nel fondo marino.

Successivamente, il riempimento del fondo del mare, da ulteriori detriti, trasforma il paesaggio in un aspetto continentale, caratterizzato da paludi, fiumi e laghi.

LE STRATIFICAZIONI GEOLOGICHE

Ovviamente, tutti questi depositi di materiale minerale che si succedono nel corso dei millenni, in condizioni climatiche e metereologiche diverse, formano stratificazioni non omogenee.

Infatti, tra il Pleistocene medio e quello superiore (da 1 milione di anni fa a 11.000 anni fa) si verificano diverse glaciazioni, anche in pianura, con spessori fino a 1 Km, che erodono le valli.

Alle glaciazioni si alternano periodi di temperatura più mite, che consentono lo scioglimento dei ghiacci formati nelle epoche più fredde.

Tra una glaciazione e l’altra, quando i ghiacciai si fondono, si originano torrenti che continuano a trascinare a valle i detriti glaciali e il fango.

Strati di limi e di argille si alternano a quelli contenenti ghiaie e sabbie, con una sedimentazione che riflette la condizione climatica dell’epoca di formazione.

Si accumulano, così, materiali di grandi dimensioni, prodotti dalla potenza dell’erosione glaciale, coperti da depositi di detriti più fini, dei periodi di disgelo.

UNA PIANURA ALLUVIONALE

Alluvione Romagna
Foto dal Resto del Carlino

Attualmente ci troviamo in un periodo interglaciale (l’Olocene) quindi i letti dei fiumi e i torrenti attuali si trovano nelle superfici erose dall’ultima glaciazione.

I materiali trasportati velocemente dai fiumi e dai torrenti alpini e appenninici incontrano sempre minori pendenze, man mano che il bassopiano si avvicina al mare.

Così i frammenti più grossi si fermano alle pendici delle catene montuose, mentre i minerali più fini (sabbie, limi e argille) arrivano nella bassa pianura.

Essendo una pianura alluvionale, il nostro territorio si caratterizza per le frequenti esondazioni che depositano continuamente fango e detriti, ampliandone la superficie.

La quota altimetrica dei fiumi del nostro territorio varia continuamente: sedimenti fini e maggiormente comprimibili si fermano intorno ai corsi fluviali, causando depressione e subsidenza. 

Non a caso alcuni territori vengono definiti “Bassa Romagna”.

RAVENNA

Noi ravennati conosciamo bene questo fenomeno, se pensiamo che la linea di costa si trova oggi a circa 8 km dal centro cittadino. 

Inoltre, la città di Ravenna si trova a soli 4 metri rispetto al livello del mare. 

In aggiunta, il sottosuolo è costituito da una falda di acqua che contribuisce allo sprofondamento del terreno su sé stesso.

Ecco perché i maestosi monumenti di età imperiale (V e VI secolo d.C.) si presentano oggi con un aspetto molto più tozzo rispetto all’origine.

Il loro piano di calpestio originario si trova a circa 2,5 – 3 metri sotto quello attuale: lo sottolineo sempre durante le mie visite guidate.

Volete saperne di più? Allora seguite questo blog! Dopo questa iniziale premessa, utile per capire la geologia del territorio, pubblicherò prossimamente altri articoli sull’argomento.

Oppure… potete sempre partecipare ad una mia visita guidata, in cui non mancherò di raccontare del rapporto particolare tra la mia Romagna e l’acqua!

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