Sono stata a Torino, una città bellissima. Ho trascorso qualche giorno di vacanza visitando alcuni luoghi straordinari nella capitale sabauda. E ho trovato un legame tra Torino e Ravenna.
A proposito, se andate da quelle parti, vi consiglio di partecipare a qualche tour organizzato da CulturalWay: la gentilezza di Alessia e la competenza di Grazia vi faranno sicuramente apprezzare le bellezze di Torino!
L’ultimo giorno visito Palazzo Madama, patrimonio mondiale dell’umanità Unesco, che conserva il Museo Civico d’Arte Antica, una raccolta di straordinarie opere medievali e rinascimentali.
Desidero vedere, in particolare, Ritratto d’Uomo di Antonello da Messina quindi entro nella piccola stanza in cui è collocato questo capolavoro.
Subito il mio sguardo si rivolge verso la parete opposta all’opera di Antonello: sento come un richiamo e provo una sensazione strana…
La mia attenzione è catturata da alcuni bassorilievi mirabilmente realizzati e prima di osservarli attentamente cerco, incuriosita, il cartellino con la didascalia per scoprirne l’autore.
Con sorpresa leggo che si tratta di Agostino Busti, detto il Bambaia, e commento ad alta voce, per chi è con me, che si tratta dell’autore del monumento funebre dedicato a Gaston de Foix.
Quest’ultimo è lo sfortunato vincitore della Battaglia di Ravenna, avvenuta 510 anni fa, l’11 aprile 1512, ovvero la Pasqua di Sangue.
Lo definisco sfortunato poiché, nonostante sia il vincitore, perderà la vita durante il coraggioso inseguimento degli avversari.
Ho raccontato la storia della battaglia nell’articolo dal titolo Storie di mostri in Romagna pubblicato sul blog Romagna Republic che potete leggere QUI.
Continuando la lettura della didascalia scopro che mi trovo di fronte a due lastre e a quattro pilastri che fanno proprio parte del monumento funebre di Gaston de Foix. Un pezzo di Ravenna a Torino!
AGOSTINO BUSTI, DETTO IL BAMBAIA
Agostino è uno scultore nato nel 1483 e morto a sessantacinque anni, dunque nel 1548. La sua attività di scultore si svolge a Milano, dove tra l’altro lavora presso la Fabbrica del Duomo.
Nel corso della sua carriera realizza diverse opere a carattere funebre (tombe, lapidi, cenotafi). Sembra anche che partecipi a un viaggio a Roma, accompagnando Leonardo da Vinci.
La sua opera si caratterizza per l’evidente influenza derivata dall’arte classica, con abbondante utilizzo di temi mitologici.
I suoi bassorilievi sono molto dettagliati e ricchi di particolari, risultano raffinati e impreziositi da effetti chiaroscurali, donando alla superficie marmorea un effetto lucente e ricercato.
IL MONUMENTO FUNEBRE: UNA STORIA TRAVAGLIATA
Tre giorni dopo la morte, la salma del condottiero viene traslata a Bologna, per la celebrazione del rito funebre e successivamente a Milano.
Visto il suo rango – Gaston era nipote del re di Francia, Luigi XII – il nuovo re, Francesco I, desidera far costruire un monumento degno del suo valore, che sottolinei l’affermazione del potere francese in territorio italiano.
Il Bambaia viene incaricato di erigere il monumento nel 1517, da porre nella chiesa di Santa Marta a Milano.
Lo scultore progetta la tomba a modello isolato, con un’edicola con la scultura del defunto e tutta una serie di lastre e pilastri scolpiti.
Durante la lavorazione dei fregi, però, la situazione politica si capovolge: nel 1525 i francesi perdono il ducato milanese e i lavori del Bambaia si interrompono.
Per questo motivo il monumento funebre non viene completato e i numerosi componenti in marmo dell’opera si disperdono in diversi musei d’Europa.
A Milano troviamo la statua del condottiero presso il Castello Sforzesco e alcuni rilievi fra i capolavori della Biblioteca Ambrosiana.
Altri frammenti sono distribuiti presso il Victoria & Albert Museum di Londra e il Museo del Prado di Madrid.
I BASSORILIEVI DI PALAZZO MADAMA A TORINO
Diversi bassorilievi sono entrati a far parte delle collezioni sabaude, secondo un inventario già dal 1631, e si tratta proprio delle preziose opere che hanno catturato la mia attenzione.
Analizzando i manufatti, vediamo una profusione di personaggi reali e mitologici: scorgiamo per esempio soldati, eroi, satiri, putti e arpie.
Questi si alternano a una miriade di oggetti: elmi, armature, scudi, tamburi e corni da battaglia, armi di vario genere, stendardi, faretre dotate di frecce…
Davvero opere di mirabile fattura! L’occhio si perde nei particolari e ci si meraviglia di come la mente umana abbia potuto concepire una così vasta gamma di particolari.
Ma, soprattutto, si apprezza la perizia e la maestria con cui sono stati scolpiti questi rilievi!
Insomma, sono stata a Torino, una città bellissima. E ci ho trovato un po’ della mia Ravenna…
Molto interessante. Mi è venuta voglia di andarci. I consigli di una buona guida sono sempre uno stimolo!
Ottimo! Comunque tutto il museo merita una visita, è davvero notevole